È notte fonda e finalmente siamo a casa avvolti dalla solitudine che segue la scena…
LE BUREAU DES OBJETS PERDUS è uno spettacolo difficile prima di tutto per me… tecnicamente ma non solo!
È estremamente autobiografico e viverlo è tremendamente difficile!
Torniamo allora a casa con il trucco ancora sul volto e la testa che non vuole cedere il passo al sonno!
Grazie a chi ha deciso di accompagnarci questa sera in questo difficile viaggio… grazie a chi ha passeggiato buttando uno sguardo distratto ad uno strano individuo che parlava di anima!
LE BUREAU DES OBJETS PERDUS è un lavoro che smarrisce… sicuramente tra i miei lavori il più complicato ma con il passare del tempo e con sempre maggiore consapevolezza probabilmente quello che amo di più!
Grazie allora a chi si è perso ed è riuscito a ritrovarsi, grazie a chi semplicemente sì è smarrito e grazie per la fiducia che tutte le volte affidate a questa storia… è la mia storia ma potrebbe essere la storia di ognuno di voi!
Questa è l’ora dei mille pensieri… nella solitudine che chi fa questo mestiere conosce bene perché come canta Vecchioni: “finito il momento del suo coltello in volo il lanciatore è solo” (Luca Morelli)